Musicoterapia (Metodo Hobart)

La musicoterapia, attraverso il suono, in senso lato, e la sua organizzazione in musica, vuole andare a stimolare i soggetti in maniera globale, sfruttando le potenzialità di un linguaggio non verbale inserito in un contesto relazionale. Attraverso le caratteristiche intrinseche alla musica, si possono sviluppare una serie di interventi mirati sulla persona, con lo scopo di stimolarla nella sua interezza. Caratteristiche quali: la melodia, costruita sulle diverse altezze delle note, dà idea di spazialità; l’armonia che dà movimento ai brani musicali grazie alla creazione di tensione e distensione; l’intensità, attraverso l’aumento o l’abbassamento del volume; il timbro dei diversi strumenti può dare una sensazione di maggiore o minore energia del suono; il ritmo, la caratteristica principale, che fa muovere il corpo attraverso le
variazioni di velocità con le quali giocare. Oltre a muovere il corpo, la musica muove anche le corde emotive di ognuno, facendo sì che emergano ricordi, emozioni, sensazioni. In questi ultimi anni ho integrato la proposta della musicoterapia con il Metodo Hobart – Conoscersi nella danza. Tale metodo (sviluppato e coordinato da Gillian Hobart, danzatrice e maestra di chiara fama, docente all’Accademia Nazionale e allo IALS di Roma, al Centro Regionale della Danza di Reggio Emilia, counsellor nel metodo psicoterapeutico di Carl Rogers presso il Centro Italiano di Psicologia Clinica di Roma) attiva la comunicazione non verbale attraverso il linguaggio della danza: semplici gesti e movimenti realizzati abitualmente nel quotidiano, possono caricarsi di significato se contestualizzati in un immaginario attraverso la musica (immancabile), diventando poeticamente espressivi. Gli incontri si svolgeranno
nell’arco di 2 ore. Si inizierà l’attività ricontattando il proprio corpo, attraverso la respirazione e l’ascolto dei propri ritmi interni. Risveglieremo il corpo attraverso attività ritmiche tramite la tecnica della body percussion. Di seguito si introdurranno strumenti percussivi che saranno accompagnati anche dalla voce. L’operatore chiederà ad ognuno di proporre una o più canzoni, le quali potranno essere arrangiate grazie allo strumentario presente durante l’attività. I brani saranno utili anche per avviare un percorso sulla memoria: cosa ci ricorda quella particolare canzone? E da questo ultimo passaggio i partecipanti saranno invitati a ricordare movimenti e gesti della loro vita passata, ma anche della quotidianità presente (e perché no, futura, andando a promuovere l’espressione dei loro desideri). L’incontro si concluderà con la realizzazione di semplici coreografie, sia attraverso proposte di balli in cerchio, ma anche di libertà di danzare la propria espressività. All’interno di questo tempo i partecipanti saranno invitati a collaborare attivamente alla realizzazione musicale: musica da suonare, da cantare, da danzare, da ricordare.

Obiettivi: Gli obiettivi di questo percorso laboratoriale saranno: − valorizzare l’espressione personale dei soggetti, così da superare difficoltà legate al linguaggio verbale, o al movimento, alla relazione; − migliorare la conoscenza e la consapevolezza del corpo e quindi l’immagine e la relazione con se stessi; − migliorare la relazione con l’altro; − lo stare nel qui e ora attraverso attività musicali coinvolgenti; − aumentare l’attenzione e la concentrazione; − promuovere l’espressione verbale dei ricordi nati dall’ascolto musicale o da un movimento espressivo.
A chi è rivolto: Ai soci di ASSPIC. figure professionali coinvolte Letizia Ghiotti, musicista, musicoterapista, insegnante Metodo Hobart, facilitatrice Circlesong, facilitatrice Drum Circle.
Tempi e spazi: Si prevedono 10 incontri a cadenza settimanale. Lo spazio dovrà essere ampio e sgombro da arredi che possano ostacolare le attività di movimento; acusticamente protetto da rumori e suoni eccessivi per non arrecare disturbo e distrazioni sia all’interno che dall’esterno.
Materiali e strumenti: Utilizzo di strumentario percussivo didattico messo a disposizione dalla musicoterapista. Altri oggetti per promuovere il movimento (foulard, paracadute, palline…), sempre messi a disposizione dall’operatrice.

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